Le Scuderie del Quirinale presentano ARTE LIBERATA 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra.
La nuova esposizione aperta al pubblico fino al 10 aprile 2023, è curata da Luigi Gallo e Raffaella Morselli ed organizzata dalle stesse Scuderie in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche, l’ICCD – Istituto Centrale per il catalogo e l’Archivio Luce – Cinecittà.
La mostra presenta oltre cento capolavori salvati durante la Seconda Guerra Mondiale ed una vasta gamma di materiali documentari, fotografici e sonori, riuniti grazie alla collaborazione di ben quaranta Musei ed Istituti – per un racconto avvincente ed emozionante di un momento drammatico per il nostro Paese ma altrettanto lungimirante e fondativo per una nuova coscienza civica.
Un omaggio doveroso alle donne e agli uomini che, nella drammatica contingenza bellica, hanno interpretato la propria professione all’insegna di un interesse comune, coscienti dell’universalità del patrimonio da salvare La loro coraggiosa azione ha contribuito a proteggere il patrimonio culturale per le generazioni future, dimostrando un grande senso di responsabilità e di dedizione verso un bene comune di inestimabile valore.
Al centro del progetto espositivo l’azione lungimirante di tanti Soprintendenti e funzionari dell’Amministrazione delle Belle Arti – spesso messi forzatamente a riposo dopo aver rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò – che, coadiuvati da storici dell’arte e rappresentanti delle gerarchie vaticane, si resero interpreti di una grande impresa di salvaguardia del patrimonio artistico-culturale.
Fra questi si annoverano Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Emilio Lavagnino, Vincenzo Moschini, Pasquale Rotondi, Fernanda Wittgens, Noemi Gabrielli, Aldo de Rinaldis, Bruno Molajoli, Francesco Arcangeli, Jole Bovio e Rodolfo Siviero, agente segreto e futuro ministro plenipotenziario incaricato delle restituzioni: persone che, senza armi e con mezzi limitati, presero coscienza della minaccia che incombeva sulle opere d’arte, schierandosi in prima linea per evitarla, consapevoli del valore educativo, identitario e comunitario dell’arte.
La mostra ricompone, quindi, la trama di un intreccio impaginato con molti fili: alcuni sono stati già raccontati, altri sono stati dimenticati e verranno riportati alla luce proprio in questa occasione; tutti costituiscono tasselli fondamentali per raccontare una storia eroica e, nella sua complessità, poco nota.